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Le luci soffuse accompagnavano le parole del vecchio professore nel silenzio religioso di una platea attenta e qualificata. L'oratore esponeva con fluida chiarezza le ipotesi che era giunto a formulare solo dopo anni di studio e di ricerche ad altissimo livello. Come tutte le teorie scientifiche anche la sua doveva essere verificata sperimentalmente per essere valida, ma in questo caso la verifica potrebbe comportare un viaggio nel tempo!
Tutti sanno che questo problema porta ad un paradosso insolubile; infatti viaggiando nel tempo passato si può modificare il presente in modo anche notevole e disastroso. La letteratura ha esplorato queste fantasie da moltissimi anni. Ora quel signore dai capelli biondi e dolcemente ondulati proponeva una soluzione del problema a dir poco sconvolgente. L'idea basilare su cui lavorava era quella della infinita molteplicità dei Mondi, che egli definiva: PLURIMUNDIA. Ciò che distingueva questa dalle altre teorie multiversali, è l'ipotesi che i Mondi siano quasi identici, ma sfasati nel tempo. L'ipotesi che infiniti Mondi nascano in istanti diversi giustifica il fatto che quello in cui ci troviamo ha avuto origine in un certo istante e non prima né dopo: ciò si può spiegare se si suppone che in ogni istante nasce un nuovo Mondo. L'ipotesi che i Mondi siano quasi identici, a parte l'origine, è quella che va verificata, in quanto comporta conseguenze enormi, perché esclude per sempre il concetto di libero arbitrio degli esseri umani. D'altra parte se i Mondi non fossero identici allora sarebbero diversissimi, perché in miliardi di anni anche una piccola diversità genera evoluzioni molto diverse.
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