DIRITTO AL LAVORO

La Terza Via

ed.09/02/17
L'art.4 della Costituzione italiana sancisce il diritto al lavoro dei cittadini eppure vi sono attualmente milioni di disoccupati.
E' perciò necessario mettere al primo posto di qualsiasi programma politico la realizzazione di questo diritto.
Il lavoro serve a produrre beni utili alla popolazione   e quindi la quantità di beni necessari è limitata: cibo,case, vestiti, mezzi di trasporto, mezzi di comunicazione, istruzione, cure sanitarie, ecc.
Se le imprese private non sono in grado di dare lavoro a tutti i cittadini deve essere la Repubblica a farlo perché obbligata dalla Costituzione. Quindi tutti i cittadini in grado di lavorare non dipendenti dalle aziende private devono essere assunti dagli enti pubblici ed impiegati in lavori di pubblica utilità. Una soluzione rivoluzionaria potrebbe rappresentare la mitica Terza Via tra Comunismo e Capitalismo, entrambi dimostratisi inadeguati a guidare l'Umanità verso un Futuro felice.
Si tratta di lasciare alle imprese private la gestione dei beni e dei processi di produzione, mentre lo Stato gestirà il lavoro dipendente.
Ogni impresa potrà richiedere alla Agenzia del lavoro pubblico il numero e il tipo di lavoratori per il tempo necessario versando un prezzo adeguato, ma tale da poter essere competitiva sul mercato interno ed estero.
Lo Stato gestirà i lavoratori in modo da ottimizzarne l'impiego, erogando il salario minimo in caso di disoccupazione, curando la eventuale formazione e riconversione e naturalmente l'assistenza sanitaria, la previdenza ecc.
Le aziende risparmieranno molto sulla gestione del personale, non avranno problemi di licenziamenti difficili, controversie, scioperi ecc.
Dovranno però garantire la sicurezza sul lavoro e il rispetto dell'ambiente sotto il controllo degli ispettori dello Stato.
Anche i migranti potranno rientrare in questo sistema considerando che all'inizio saranno impiegati per lavori meno specializzati e riceveranno un salario più basso per compensare le spese di accoglienza. Dopo un adeguato periodo di integrazione potranno essere promossi cittadini italiani a condizione di non aver commesso reati e dopo un corso di istruzione linguistico e culturale.
In questo sistema economico lo Stato potrà utilizzare il costo del lavoro come regolazione e stimolo alla produzione.
Questa nuova concezione della Società ha bisogno di un sistema tributario senza evasione e senza ingiustizie impositive.
La mia idea è molto semplice: via le tasse sul reddito e quelle sui consumi. Le entrate dello Stato potranno essere previste con estrema precisione se verrà tassato il suolo occupato: chi occupa un suolo maggiore pagherà di più.
Se per esempio il suolo complessivo occupato dai cittadini fosse 300 miliardi di metri quadri, basterebbe chiedere 5 €/mq per ottenere un gettito di 1500 Miliardi di euro. Per un appartamento di 100 mq si pagherebbe una tassa di 500€ all'anno.